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Olivo

Olivicoltura di qualità

Una concimazione equilibrata influenza la salute umana e il valore dell’olio

Il potassio migliora la resa in olio

Magnesio, per un’elevata qualità

Zolfo, per la produzione di olio e la tutela dell’olivo

Microelementi, per una nutrizione equilibrata

Raccomandazioni per la concimazione

 

Olivicoltura di qualità

Soltanto un’adeguata disponibilità di nutrienti consente uno sviluppo equilibrato dell’oliveto, permettendogli così di esprimere il proprio potenziale produttivo e il migliore rapporto quantità-qualità.

La concimazione mira all’equilibrio tra la crescita vegetativa e una produzione costante ed elevata negli anni. E’ difficile fornire dati precisi sulla quantità di nutrienti asportati dall’olivo, in quanto, ogni realtà olivicola presenta condizioni specifiche. La tabella qui di seguito riportata indica i valori medi, del tutto orientativi ma utili a fornire alcune indicazioni, circa le asportazioni da reintegrare con la concimazione (relative ad un oliveto irrigato a sei anni dall’impianto e ad uno in piena produzione).

Asportazioni di un oliveto (6 m x 3 m) irrigato al 6° anno dall’impianto (produzione di 14 kg/pianta) ed in piena produzione (25 kg/pianta) (Fonte: Palese et al, 2012)

    g/pianta mg/pianta
N P2O5 K2O MgO CaO Fe Cu Zn
6° anno Strutture epigee 148 24 125 23 201 500 56 146
Ceppo e radici 52 8 38 8 81 1431 42 149
Potatura 34 4 36 11 92 329 38 66
Produzione 101 20 95 4 8 161 1 94
Totale 335 56 294 46 382 2.421 137 455
Piena prod. Potatura 40 5 45 12 109 479 47 81
Produzione 191 37 179 6 156 305 3 178
Totale 231 42 224 18 265 784 50 259


Il piano di concimazione deve tenere conto di: clima, pedologia, tecniche colturali, densità di impianto, disponibilità di acqua, livelli medi di produzione, alternanza produttiva, stato nutrizionale, età dell’oliveto, cultivar, epoca di concimazione, pratiche agronomiche, eventuali perdite degli elementi nutritivi.

Solo così facendo, si possono raggiungere alcuni importanti obiettivi colturali:

  • incrementare il livello produttivo e lo standard qualitativo
  • contenere il fenomeno dell’alternanza di produzione, assicurando le riserve della pianta a garanzia dell’equilibrio vegeto-produttivo nell’anno successivo
  • ridurre la suscettibilità a insetti e malattie
  • migliorare la resistenza della pianta a condizioni climatiche avverse (gelate e siccità)

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Una concimazione equilibrata influenza la salute umana e il valore dell’olio

L’efficienza produttiva dell’olivo ed i processi di maturazione delle olive sono strettamente legati all’apporto equilibrato di nutrienti minerali (ciò vale anche per le altre tecniche di coltivazione). La concimazione ha riflessi visibili anche sulle caratteristiche qualitative dell’olio extra vergine di oliva e delle olive da mensa.

Nella dieta mediterranea, l’olio extra vergine d’oliva rappresenta la principale fonte di grassi e risulta associato ad una serie di effetti benefici sulla nostra salute. In particolare, aiuta a diminuire il colesterolo "cattivo" (LDL), grazie all'elevato contenuto in acidi grassi monoinsaturi (acido oleico). Ricco di potenti antiossidanti (vitamina E, carotenoidi, composti polifenolici) che hanno la capacità di combattere i radicali liberi, l’olio d’oliva riduce il rischio di malattie cardiovascolari, abbassa la pressione sanguigna, previene il cancro del colon, al seno e l’osteoporosi.

Valore di mercato - Caratteristiche qualitative olive

  • Dimensioni / Peso
  • Colore
  • Sapore
  • Assenza di danni / alterazioni / difetti morfologici, fisiologici, fisici, meccanici, patologici e entomologici

Durante le fasi di trasporto e stoccaggio è necessario garantire tempi brevi, basse temperature e mantenere l’integrità delle olive.

Valore nutrizionale e salutare - Caratteristiche qualitative olio

  • Acidi grassi monoinsaturi
  • Minerali
  • Vitamine
  • Fibre
  • Sostanze bioattive come polifenoli, vitamina E e carotenoidi

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Il potassio migliora la resa in olio

L’olivo ha un elevato fabbisogno in potassio, nutriente coinvolto in importanti processi metabolici che influiscono direttamente sulla qualità del frutto e dell’olio. E’ possibile che l’olivo manifesti i sintomi da carenza di potassio anche quando le analisi del terreno riscontrano una media dotazione del nutriente. Possibili cause:

  • fissazione del potassio sulle argille (terreni argillosi).
  • inibizione dell’assorbimento di potassio: nei terreni alcalini può essere determinata dall’eccessiva presenza di calcio (antagonismo).
  • perdite per lisciviazione del potassio: nei terreni sabbiosi si verifica l’allontanamento verso gli strati più profondi ad opera dell’acqua d’irrigazione.

Tra i sintomi di carenza di potassio c’è la clorosi verde pallido delle foglie, più frequentemente su quelle basali, con necrosi apicali e conseguente morte di parti dell’albero. I frutti appaiono normali e gli internodi raccorciati.

Al contrario, un ottimale apporto di potassio favorisce:

  • l’accumulo di sostanze di riserva
  • il trasporto degli assimilati dalle foglie ad altri organi della pianta (frutti)
  • la produzione di olio d'oliva
  • la corretta regolazione del bilancio idrico della pianta, particolarmente importante quando l'acqua rappresenta il fattore limitante (coltura non irrigata)
  • resistenza a stress idrici e alte temperature
  • resistenza a gelo e malattie
  • una migliore efficienza dell’azoto
  • un più efficiente uso dell’umidità del suolo

L’olivo è sensibile al cloro, pertanto si raccomanda l’impiego di concimi a base di solfato di potassio (basso contenuto di cloruri e basso indice salino). Nei terreni calcarei inoltre, l’apporto di potassio da solfato rispetto a quello da cloruro, ha mostrato una marcata riduzione della carenza di ferro e una migliore qualità dell'olio.

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Magnesio, per un’elevata qualità

Un adeguato apporto di magnesio garantisce un’elevata produzione di olive e una qualità massima. Nell’olivo, il fabbisogno annuo di magnesio è paragonabile a quello di fosforo e zolfo. Una buona disponibilità di magnesio si traduce in foglie ben sviluppate e dal colore verde intenso, per la massima efficienza nell’assimilazione di acqua e nutrienti in ogni fase del ciclo, che si concretizza in una raccolta eccellente.

La carenza di magnesio nelle diverse realtà olivicole, può essere dovuta a:

  • insufficiente concimazione (reintegrazione della frazione di magnesio asportata dal terreno tramite le olive)
  • perdite di magnesio per lisciviazione (terreni sabbiosi)
  • inibizione dell’assorbimento del magnesio a causa dell’elevata disponibilità di K e/o Ca (antagonismo in terreni calcarei). Quando il rapporto Ca / Mg è pari a 10, sulla pianta si manifestano i sintomi da carenza di magnesio.

Un adeguato apporto di magnesio favorisce:

  • sufficiente disponibilità energetica per fotosintesi e sintesi di amido, proteine e vitamine
  • migliore assimilazione e traslocazione verso foglie e frutti (maggiore contenuto di zuccheri e acidi)
  • formazione di enzimi coinvolti nella produzione di acidi grassi e nella sintesi di olio
  • maggiore uniformità di maturazione delle olive
  • maggiore resistenza a gelo e siccità
  • riduzione dell’alternanza di produzione
  • migliore assimilazione e uso dell’azoto

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Zolfo, per la produzione di olio e la tutela dell’olivo

Oggi non è più così raro osservare la comparsa di sintomi da carenza di zolfo su olivo. Ciò è dovuto sia al prolungato impiego di concimi a basso contenuto di zolfo, che al progressivo calo delle emissioni di sostanze inquinanti (come ossidi di zolfo) provenienti dal settore industriale.

Nell’olivo, il fabbisogno di zolfo è simile a quello di fosforo e magnesio ed il suo contenuto nella foglia è pari a 0,15 - 0,3 % della sostanza secca.

Lo zolfo gioca un ruolo centrale nel metabolismo vegetale e risulta essenziale per la fotosintesi, la produzione di zuccheri e amido, la formazione di amminoacidi, proteine, grassi, lipidi e la sintesi d’olio. Lo zolfo è insostituibile anche nella produzione di sostanze di difesa della pianta stessa (fitoalessine) e nella formazione dei legami zolfo (come il glutatione) che migliorano la resistenza della pianta a patogeni, insetti e la proteggono dai danni causati da ozono e colpi di calore.

Lo zolfo migliora l’efficienza nell’uso dell’azoto da parte della pianta.

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Microelementi, per una nutrizione equilibrata

Nel corso dell'accrescimento e dello sviluppo della pianta, i microelementi svolgono un ruolo centrale in numerosi processi metabolici. Ecco perché una microcarenza, seppur temporanea, può penalizzare sia la resa che la qualità dell’olio.

Anche in terreni con una buona dotazione di boro, manganese e zinco si possono verificare alcune situazioni di carenza. Nei terreni alcalini, l’elevato pH ne limita la solubilizzazione e la disponibilità nella soluzione circolante. Anche un alto contenuto di calcio (per esempio in seguito a calcitazioni) inibisce l’assorbimento dei microelementi, per effetto dell’antagonismo radicale.

La carenza di boro è più frequente nei periodi di siccità, in cui l'attività radicale è inibita e l'assorbimento del nutriente si arresta.

Tra fioritura e allegagione si osserva una vistosa cascola. I sintomi sulla foglia possono essere confusi con la carenza di potassio: ingiallimenti di apici e margini, cui seguono imbrunimenti e la caduta anticipata. Disseccamento dell’apice dell’oliva con malformazioni del frutto.

Un adeguato apporto di boro garantisce:

  • buona crescita di nuovi rami
  • ottimale germinazione del polline e sviluppo del tubetto pollinico
  • migliore allegagione e riduzione del numero di frutti malformati
  • migliore sintesi di proteine e grassi
  • ottimale sviluppo dell'apparato radicale e maggiore resistenza alla siccità
  • prevenzione di malattie
  • minore alternanza produttiva

La concimazione fogliare previene e cura le microcarenze in modo rapido ed efficace.

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Raccomandazioni per la concimazione

In considerazione della sensibilità al cloro dell’olivo e dell'effetto positivo dello zolfo su produttività e qualità dell'olio, si raccomanda una concimazione potassica e magnesiaca in forma solfatica. Le dosi riportate qui di seguito sono relative ad un oliveto in piena produzione.

Concimazione al terreno

Concimazione fogliare e fertirrigazione

  • 10-15 kg/ha di EPSO Microtop in un'applicazione fogliare in pre-fioritura (2-2,5%). Impiego raccomandato solo in caso di microcarenze accertate
    EPSO Microtop®

  • 10-20 kg/ha di EPSO Top da ripetersi in 2-4 interventi a partire dalla ripresa vegetativa fino allo sviluppo della chioma o al comparire dei primi sintomi di carenza (1-2%)
    EPSO Top®

  • 100-150 kg/ha di soluMOP, soluzione allo 1,5-2,5 %
    soluMOP®
  • 125-175 kg/ha di hortiSUL, in applicazioni fogliari ogni 14 gg, soluzione allo 1-1,5 %
    soluSOP® 52

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